Strumenti per misurare la temperatura
Abbiamo visto come erano costruiti e come funzionavano i primi termometri mai costruiti, come quelli a stelo o a spirale, detti "gelosi" per la loro estrema sensibilità e quelli chiamati "infingardi", cioè pigri, per la loro scarsa sensibilità.
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Esempi della bravura dei soffiatori, i cosiddetti "gonfia" (a Firenze il cognome Gonfiantini è molto diffuso) vetrai della fornace del Giardino di Boboli: un termometro ad alto fusto, geloso e la cosiddetta "ranocchietta", il primo termometro clinico; legato al polso del paziente, indicava le variazioni di temperatura attraverso il lento movimento delle palline di vetro immerse nell'alcol.
Il liquido utilizzato per questi termometri era la cosiddetta acquarzente, cioè lo spirito del vino. Un altro esempio di termometro ad alto fusto è il termometro a spirale, è più trasportabile e meno fragile, ma poco preciso.
I termometri infingardi sono costituti da cilindri riempiti di alcol nel quale sono immerse delle piccole sfere di vetro di diversa densità o dotate di piccoli pesi diversi. Al variare della temperatura esterna, l’alcool varia di densità; di conseguenza le sferette si muovono verso l’alto o il basso.
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Nelle indagini atmosferiche gli accademici impiegarono, oltre ai termometri cinquantigradi, anche quelli con scala di 30, 50, 100 e addirittura 300 o 420 gradi.
Il termometro cinquantigrado era costituito da un bulbo di vetro, contenente alcol, comunicante con un tubicino lungo e sottile. Nel tubicino, anch’esso in vetro e sigillato, erano riportate 50 suddivisioni evidenziate con bottoncini di smalto. Ogni intervallo di 10 gradi era contrassegnato con bottoncini bianchi, mentre i singoli gradi erano colorati in nero.
La scala termometrica utilizzata si basava su due temperature stimate invariabili dagli accademici: il punto fisso inferiore corrispondeva alla temperatura del ghiaccio fondente (gli accademici, grazie alle loro esperienze, erano a conoscenza che la temperatura rimaneva costante per tutto il processo di fusione), mentre il punto fisso superiore, equivaleva alla massima temperatura raggiunta dall'esposizione al sole dello strumento nelle ore più calde dell’estate. Il termometro cinquantigrado, che era il più affidabile per le rilevazioni meteorologiche, segnava 11 - 12 gradi "ne' maggiori stridori del nostro inverno" e circa 40 gradi "nelle maggiori vampe della nostra state".
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