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Palinologia

Polline

Paleopalinologia

Specie significative

Gruppi guida

Fasi climatiche

Alterazioni del clima

Foresta di Vallombrosa

Carta di Vallombrosa

Attività di laboratorio

Diagramma pollinico

Chiave di identificazione

Carotaggio in torbiera



ATTIVITÀ DI LABORATORIO

Il vero scopo della nostra escursione era analizzare la capacità del muschio di catturare il polline e in particolare individuare la percentuale dei vari tipi di polline corrispondente all'associazione vegetale presente. I granuli pollinici, rilasciati dagli organi femminili dei fiori, si diffondono grazie a diversi fattori:

  • Il vento.
  • Le zampette degli insetti, che si posano sul cuore del fiore e si portano dietro, grazie a particolari strutture delle zampe, parte del polline succhiato. Nel nostro caso di studio parleremo di actuopalinologia, la scienza che studia i pollini per arrivare a conclusioni che riguardano collocazioni e vegetazione attuale. Nonostante ciò, potremo interpretare le nostre ricerche come paleopalinologia, perché cerchiamo di dedurre anche i paesaggi arborei che prima regnavano nelle zone ricoperte oggi da vegetazione attuale.
  • L'acqua.

La nostra esperienza è proseguita in orario scolastico, quando abbiamo concluso la ricerca con l'esperimento di ricerca del polline nei campioni di muschio raccolti a Vallombrosa. L'esperimento si è svolto secondo le seguenti dinamiche operative:

  • Dal cuscinetto di muschio raccolto va estratta solo la parte verde, dividendola dal terreno.
  • Con un processo particolare, chiamato "trattamento chimico", si immerge il muschio in idrossido di sodio diluito al 10%, il tutto all'interno di un beckerino.
  • Il processo di ebollizione del muschio in idrossido di sodio dovrebbe avvenire sotto cappa.
  • I preparati, tenuti rigorosamente distaccati per evitare un miscuglio di polline, devono essere posizionati su una piastra elettrica calda, in modo tale da far bollire l'idrossido.
  • I preparati devono essere tenuti sott'occhio e girati ogni tanto con bacchette di vetro separate, per evitare l'inquinamento pollinico, che provocherebbe la non riuscita dell'esperimento.
  • Una volta raggiunto il grado di ebollizione, si cola il preparato in un altro becker, attraverso un colino fine, così che i residui di muschio rimangano impigliati tra le maglie lasciando passare il polline nel percolato.
  • Il preparato rimasto viene versato nelle provette che, dopo essere state bilanciate, vengono posizionate una di fronte all'altra nella centrifuga e devono effettuare 3000 giri in circa 4 min.

Finita la centrifugazione si dovrebbero distinguere due parti nel preparato: il surnatante, parte superiore che deve essere eliminata, e il subnatante, parte inferiore che presenta il polline:

  • Si preparano i vetrini da osservare, mettendo poche gocce del preparato sulla superficie di vetro, dopo averle prelevati dalla provetta con una pipetta.
  • Si copre il tutto con un Coprioggetti.
  • Si osserva al microscopio.
       

I risultati delle osservazioni:
Qui inizia il vero scopo del nostro lavoro. Grazie ad una chiave di identificazione, chiamata "chiave analitica" si procede con l'identificazione del polline trovato sul vetrino. I particolari esteriori del polline, come sacche, pori o colpi, corrispondono tipi diversi di piante.
Qui riportate sono raffigurate alcune pagine della chiave analitica.
Se l'osservazione al microscopio non è delle più vantaggiose, è possibile spostare il polline, con l'ago puntato che dovrà essere delicatamente picchiettato sul vetrino. In questo modo sarà possibile individuare le caratteristiche del granulo pollinico utili alla sua identificazione.